Un uomo integerrimo, un medico chirurgo stimato e apprezzato, un amministratore illuminato, un politico d’altri tempi, un pezzo di storia di Santarcangelo: Prof. Achille Franchini

da La Redazione | 21 Giugno 2016 16:47

Lunedì 13 giugno alle ore 18:00 a Santarcangelo si apre la rassegna “Un chirurgo, un medico, una comunità”, dedicata ad Achille Franchini a 50 anni dalla sua scomparsa. Alla Galleria Baldini della Biblioteca Comunale l’inaugurazione della mostra dedicata al professore. La mostra documentaria – allestita con fotografie e materiali provenienti dagli archivi degli istituti culturali del Comune, della Società Operaia di Mutuo Soccorso, della Pro Loco, del Partito Socialista di Santarcangelo, dell’associazione “Paolo Onofri” e dall’archivio personale di Ivano Mariani (Galeazzo Arcibalbo di Romagna) – sarà visitabile fino al 2 luglio negli orari di apertura della biblioteca dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13,30 e giovedì 8-19.

Martedì 21 giugno, alle 21:00 sempre in biblioteca in occasione del tradizionale appuntamento con il “Solstizio d’estate” la rassegna prevede una conferenza su Achille Franchini. Relatore sarà Dino Mengozzi, professore associato di Storia Contemporanea presso l’Università degli studi di Urbino, che illustrerà la figura di Franchini medico, uomo di cultura e filantropo, accompagnato dalle letture di Angelo Trezza e da numerosi contributi. Antonio Mazzoni e Lidia Maggioli dell’Istituto Storico di Rimini racconteranno le vicende del professore dal confino di polizia al soccorso prestato agli ebrei in fuga dal regime fascista (1932-1944); l’architetto Massimo Bottini, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Santarcangelo, riferirà sui rapporti tra Franchini e la Società; il dottor Gianluigi Cerchione, responsabile del Pronto Intervento dell’ospedale di Santarcangelo, racconterà l’attività professionale del medico; Giuseppe Zangoli, vice presidente della Pro Loco di Santarcangelo, riporterà infine testimonianze e ricordi della comunità santarcangiolese.

Sabato 2 luglio alle ore 12:00 all’ospedale di Santarcangelo (che porta il suo nome) le iniziative dedicate ad Achille Franchini si concluderanno, con una cerimonia di donazione del quadro “Ritratto del professor Achille Franchini” di Antonio Cassanelli (1952) da parte dell’associazione “Paolo Onofri” e l’inaugurazione della targa dedicata al professore realizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso.

Achille Franchini – Nato nel 1870 a Cesena da famiglia di tradizioni repubblicane e mazziniane, arrivò a Santarcangelo nel 1902 da San Leo, dapprima come medico e assistente chirurgo del dott. Augusto Campana presso l’ospedale civile (fino al 1911), poi ricoprendo il ruolo di medico e chirurgo primario dello stesso ospedale dal 1911 al 1939. Autore di una trentina di pubblicazioni scientifiche riguardanti prevalentemente temi di medicina sociale, fu sempre dedito al suo lavoro e aggiornato sulle ultime scoperte della scienza medica. Persona di straordinaria sensibilità e altruismo, tramutò la sua opera di medico in una personale missione, che lo portò anche ad essere conosciuto oltre il territorio locale e provinciale.

A Santarcangelo trovò un ambiente politico e culturale vivace, in linea con il suo pensiero formatosi alla luce degli ideali del socialismo sin dagli anni universitari a Bologna: proprio a Santarcangelo riuscì a portare avanti questi ideali rivolti alla parte della comunità più disagiata e bisognosa. Negli anni che precedettero il primo conflitto mondiale, dal 1905 al 1914, fu eletto deputato provinciale per Partito Socialista Italiano nel mandamento di Santarcangelo; ricoprì la carica di vice presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso e di vice presidente del Patronato Scolastico. Nel 1936, in occasione della cerimonia inaugurale del nuovo padiglione di Chirurgia intestato a Rosa Lazzarini – donatrice all’ospedale civile di un ingente patrimonio per assistere e curare i pazienti disponendo di strutture più moderne – Franchini dimostrò la sua posizione antifascista: mentre tutte le autorità locali sfilavano in divisa, infatti, per timore che fosse imposta anche a lui il professore si presentò in camice bianco, come se fosse in servizio all’ospedale.

Mai interventista e sempre schierato contro tutte le guerre, a oltre 80 anni di età dovette scontare un processo per aver chiesto ai giovani chiamati alle armi durante il secondo conflitto mondiale di respingere la cartolina di leva. L’impegno sociale di Achille Franchini non venne mai meno sino alla morte, avvenuta il 2 febbraio 1966 – come scrisse Romagna medica – “vecchio e sazio di giorni come un antico patriarca”.

 

 

 

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