Un nuovo polo sanitario distaccato da Rimini? Questo può essere la soluzione per salvare l’Ospedale di Santarcangelo?

Marzo 15 19:18 2015 Stampa articolo

Venerdì sera 13 marzo, nel Consiglio Comunale aperto di Santarcangelo, voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle e da tutta la minoranza consigliare, si è parlato della sanità della Valle Marecchia e del futuro degli Ospedali di Novafeltria e Santarcangelo.

Nel dibattito sono intervenuti i medici dell’Ospedale “Achille Franchini”: Giorgio Ioli (direttore di Medicina), Antonella Dionisi (responsabile del Post acuti), Domenico Samorani (direttore di Chirurgia) e Gianluigi Cerchione (responsabile del Pronto intervento).

Sono intervenuti anche i rappresentanti dei medici di base dott. Marco Grassi e delle associazioni “Paolo Onori” Sig. Giuseppe Zangoli, del “Punto Rosa” Sig.ra Laura Torri, del “Centro per i diritti del malato Natale Bolognesi” Sig. Gigi Contardi e dell’Università della Marginalità Sig.ra Leonina Grossi. Sono intervenuti anche cinque cittadini che hanno arricchito ulteriormente il dibattito portando il loro contributo.

Si è parlato soprattutto dell’importanza dell’Ospedale di Santarcangelo “Achille Franchini”, che grazie alle sue prestazioni riesce ad assicurare attraverso i reparti e i servizi di Medicina, Chirurgia, Lungodegenza, Radiologia, Pronto intervento, Dialisi, Poliambulatori e Post acuti e soprattutto d’estate, è in grado di alleggerire il carico dell’ospedale di Rimini.

A Santarcangelo importante è l’attività di Chirurgia generale (circa 500 interventi all’anno) in aggiunta a quella specialistica per la cura del tumore mammario (oltre 800 interventi annui), specialità che pone il Franchini al primo posto in Romagna e al tra i primi tre in Regione per numero di interventi. In questo campo l’equipe chirurgica del Franchini ha ottenuto riconoscimenti internazionali grazie alla scoperta scientifica riguardante l’individuazione del linfonodo sentinella attraverso l’applicazione del verde indocianina.

Costituisce un punto di riferimento per quanto riguarda gli accessi al Pronto intervento, con circa 20.000 prestazioni all’anno, la funzione riabilitativa del reparto gestito da Luce sul Mare, che assicura una continuità di cura grazie anche a un percorso che coinvolge sia i pazienti che le famiglie.

Nel dibattito e negli interventi che si sono succeduti è emerso che gli Ospedali di Santarcangelo e Novafeltria possono avere un futuro se si distaccano dal Distretto Sanitario di Rimini formando un nuovo Distretto che comprenda tutti i Comuni delle tre vallate del Rubicone, dell’Uso e del Marecchia con un bacino di utenza di oltre 100 mila abitanti; questo è un percorso che ha delle incognite, ma se lo vogliono fortemente le forze politiche, gli operatori sanitari e i cittadini, può avere un esito positivo che può portare oltre la salvezza dei due Ospedali anche il loro potenziamento.

Alla fine del lungo dibattito, che si è protratto oltre la mezzanotte, è stato approvato all’unanimità un documento che era stato sottoscritto dai dieci sindaci dei Comuni che compongono l’Unione Valmarecchia e da tutte le forze politiche, che dà forza agli amministratori locali per confrontarsi con la Regione Emilia-Romagna e l’ASL Romagna in vista della prossima riorganizzazione ospedaliera.

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