Nascono come funghi le ciclovie in Emilia Romagna, ma nel Riminese siamo i parenti poveri.

Nascono come funghi le ciclovie in Emilia Romagna, ma nel Riminese siamo i parenti poveri.
Aprile 14 21:11 2021 Stampa articolo

Anche questi giorni vi è stata un’altra inaugurazione nel Bolognese di una ciclovia di circa 46 km. su di un tratto ricavato da un vecchio tracciato ferroviario in disuso.

Le stazioni ferroviarie dismesse disseminate lungo il tracciato della nuova ciclabile diventeranno punti di ristoro muniti di wi-fi, assistenza ai ciclisti e colonnine di ricarica per le bici elettriche.

Perché non trasferire queste esperienze sul vecchio tracciato ferroviario della Santarcangelo-Urbino, oltre che pensare di utilizzare questa opportunità per i piccoli spostamenti locali, anche sul turismo lento che dalla stazione ferroviaria di Santarcangelo, dove possono arrivare i turisti, risalire la Valmarecchia una valle che ti incanta con il suo meraviglioso paesaggio naturale, che ti fa respirare la storia attraverso le decine di roccaforti dei Malatesta che dall’alto di imponenti speroni rocciosi dal medioevo, con l’arte e i suoi tanti musei disseminati sul percorso, soprattutto gustare la buona cucina e l’ospitalità tipica della Valmarecchia.

La Provincia di Rimini e soprattutto Santarcangelo dovrebbero impostare uno studio di fattibilità e progettuale per poter attingere ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei.

Qualcuno dirà che una ciclabile già esiste, quella lungo il fiume Marecchia, ma volete mettere un ciclabile protetta e con la pavimentazione asfaltata senza polvere e buche, con punti di riferimento e assistenza priva di pericoli di ogni genere?

Piero Ricci

 

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